LETTERA ALLA DANZA di Rudolf Nureyev - 7 aprile 2011
“Era l’odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza. Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie scarpe consumate ai piedi, con il mio corpo che si apriva alla musica, con il respiro che mi rendeva sopra le nuvole...... io imparavo a danzare e danzavo perché mi era impossibile non farlo.....era impossibile non perdermi nella musica, impossibile non usare i miei occhi per guardare allo specchio, per provare passi nuovi. Ogni giorno mi alzavo con il pensiero del momento in cui avrei messo i piedi dentro le scarpette e facevo tutto pregustando quel momento. E quando ero lì, con l’odore di canfora, legno, calzamaglie, ero un’aquila sul tetto del mondo, ero il poeta tra i poeti, ero ovunque ed ero ogni cosa..... Ringrazio Dio per avermi dato un corpo per danzare cosicché io non sprecassi neanche un attimo del meraviglioso dono della vita”.
RUDOLF NUREYEV
GRAZIE ALL’A.C. “CENTRODANZA”
e all’insegnante RITA RIPOLI per la professionalità, l’impegno, la passione e la pazienza dimostrate per i piccoli alunni delle classi 1e e 2e della Scuola Primaria del nostro Istituto.
Ins. Rosa CAVALLI
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