Durante il domino dell’Impero Romano l’anno solare iniziava a marzo e non a gennaio.
Furono i Romani stessi a cambiarlo e così… è arrivato fino a noi.
Settembre anticamente era il settimo mese, e ciò ne giustifica il nome, mentre oggi in realtà è il nono, lo stesso per ottobre, novembre, dicembre che erano rispettivamente l’ottavo, il nono e il decimo mese dell’anno antico, e non come oggi il decimo, l’undicesimo e il dodicesimo mese.
La morte di Carnevale, a febbraio, era la morte dell’anno vecchio, ormai vecchio, pieno di vizi, ma privo di forza.
Il Carnevale ricreava, col chiasso, con i suoi contrari, con i suoi smodati appetiti, il caos originario, per preparare la nascita del nuovo anno.
E’ nei Carnevali di tutto il mondo che si trovano figure antiche mitologiche, personaggio tradizionali e comunque mitici.
Il Carnevale di San Giovanni Rotondo presentava il Carluccio, lo Schiavone, la Pacchiana, il carro dell’Orso, il carro del Re Assoluto, le Sette Vedove.
Il Carluccio era una antica divinità pastorale dell’antica Mesopotamia e del Vicino Oriente, tanto che lo ritroviamo sulle stele daunie.
Lo Schiavone era una sorta di Dioniso, personaggio né maschile né femminile che rappresentava la divinità della Primavera finalmente liberata dal dio Inverno.
La Pacchiana era il femminile dello Schiavone, cioè la dea della Primavera pronta ad unirsi col dio della Primavera.
Il Carro del Re Assoluto, rappresentava il Carro del Sole, mentre quello dell’Orso, rappresentava i Carri dell’Orsa Maggiore e Minore, le Sette Vedove anticipavano le sette settimane della Quaresima.
Quanti segreti nascosti e svelati nel nostro magnifico Carnevale Sangiovannese.
(ins. Latiano Arcangela)